Aiutare chi è in difficoltà è sicuramente uno dei compiti sacrosanti della politica e soprattutto preoccupazione di chi amministra la città. E' per tale ragione che molte risorse economiche vengono destinate alla solidarietà sociale. Questo termine un po’ abusato e usato dalla politica non sempre a fini umanitari non va confuso però con il termine beneficenza. La solidarietà sociale non si esaurisce con l’elargizione di bonus e prodotti alimentari, ma va oltre inglobando i servizi alle persone, ai portatori di handicap, ai minori ed agli stranieri.
Fare solidarietà vuol dire creare opportunità e possibilità per tutti, sviluppare progetti che possano dare lavoro, sviluppare servizi che non esistono, creare azioni che permettano alle persone di uscire una volta per tutte dallo status di bisognoso. Per tale ragione la solidarietà non deve fermarsi alla sola assistenza.
Molti penseranno che un limite di questo ragionamento sta nelle possibilità economiche di un comune che stenta a sopravvivere.
E’ certo che le difficoltà economiche sono tali che pensare alla creazione di servizi utilizzando le sole casse comunali sarebbe un’idea delirante, ma oggi esistono altri finanziatori. Ogni mese vengono pubblicati bandi di finanziamento europei e regionali che stanziano milioni di euro per iniziative di solidarietà sociale, somme che non sono mai arrivate nella nostra città semplicemente perché l’amministrazione non ha mai partecipato al bando.
Del resto è molto più semplice dare un bonus da mille euro per la nascita di un bimbo che progettare e vincere un finanziamento per la realizzazione di un asilo.