Per affrontare realmente i problemi che attanagliano il rilancio dell’ente autodromo non possiamo prescindere dall'analisi degli ultimi 15 anni di gestione e dalle prospettive future.
Con riferimento agli ultimi 15 anni va detto che l’Ente autodromo è stata gestito in modo a dir poco fallimentare. Scarsa è stata infatti la programmazione di eventi e nulla la progettazione e ricerca di fondi. Al di là del “superstars” e di qualche altra meteora, l’Ente autodromo non è mai stato utilizzato; le potenzialità del sito sono parecchie, ma per come sono state usate consentitemi di dire che sono servite solamente a giustificare una gestione politica di poltrone e consigli di amministrazione che a nulla ha condotto. Quello che appare quindi fin troppo evidente è la necessità di individuare professionalità idonee ad una sana e proficua gestione di questa grande risorsa. Non va tralasciato inoltre che l’ente autodromo convive con una importantissima riserva naturale.
Spesso anche nel recente passato tale convivenza è stata forse un limite per il suo sviluppo, a causa dei vincoli ambientalistici e strutturali che la presenza di un’area protetta impone. Nel rilancio dell’Ente dobbiamo quindi ragionare su queste limitazioni e chiederci se tutte e due le realtà possono convivere in un progetto di sviluppo. Infine non bisogna dimenticarsi dell’interesse che investitori privati hanno mostrato per questa risorsa. In generale non mi trovo quasi mai d’accordo con l'esternalizzazione delle risorse pubbliche, ma nel momento in cui la gestione di un sito come quello di Pergusa diventa troppo complessa e poco economica per essere effettuata dal pubblico, rischiando di distruggere definitivamente le potenzialità di sviluppo di quella risorsa , ritengo che non ci sia altra soluzione che affidarla ad investitori privati.